- Scarpe anti infortunistica
- Scarpe antifreddo
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- scarpe per elettricisti
- scarpe per industria meccanica
- scarpe per industria chimica
- Scarpe per industria siderurgica
- Scarpe per HO.RE.CA
- Scarpe per settore alimentare
- Scarpe per saldatori
- Scarpe per settore sanitario
- Scarpe per vetrerie
- Stivali
- Sandali
- Sovrapuntali
- Ginocchiere
Il nostro servizio per quanto riguarda le scarpe antinfortunistiche spazia da una gamma di prodotti attualmente leader di mercato che garantiscono oltre al comfort innovazione e design. I nostri clienti possono affidarsi alla nostra consulenza nell’indirizzarli, a seconda della loro mansione nel prodotto più giusto per loro. Con molte aziende abbiamo organizzato un sistema di buoni aziendali che consentono libera scelta al dipendente della scarpa più adatta al suo piede.
Quali consigli diamo nella scelta della taglia?
Il nostro consiglio è sempre quello di provare la scarpa, in quanto ogni scarpa ha una calzata diversa, non sempre corrispondente al proprio numero. Il consiglio sulla taglia è comunque sempre legato ai vari modelli.
Quali modelli consigliamo per chi ha la pianta larga e per chi ha la pianta stretta?
Ci sono dei modelli specifici per chi ha la pianta larga come ad esempio la linea Platinum della Base Protection che ha una pianta da 12 che garantisce un maggiore comfort per chi ha questa caratteristica del piede. Mentre per chi ha la pianta stretta, sempre la Base suggerisce un modello con pianta 10.
In quali casi consigliamo il puntale?
La necessità di avere una scarpa con il puntale è suggerita da ogni RSPP o dal DVR aziendale.
Ci sono dei casi in cui è necessario che le scarpe antinfortunistiche siano senza metallo? (metal detector).
Ci sono alcune mansioni in cui è necessario non avere parti metalliche che potrebbero causare richiami da metal detector come i lavori negli aeroporti ad esempio, per cui la scarpa indossata ha un puntale realizzato in materiale composito, privo di metallo e che consente un alleggerimento del piede evitando punti di pressione. Questa soluzione garantisce un importante comfort poichè rende la calzatura leggera e flessibile specialmente in casi di urti e lavori in ginocchio.
Abbiamo mai fatto dei progetti in cui le scarpe antinfortunistiche debbano stare nel bagnato?
Molti dei nostri clienti che lavorano ad esempio nel settore dell’ortofrutta, sono spesso a contatto con l’acqua, e nei loro riguardi i nostri consigli sono quelli di avere una scarpa con tomaia idrorepellente (S2 o S3) e una suola in SRA con limitazione di scivolamento . Qualora l’impatto con l’acqua sia molto importante come per chi lavora nei campi o nelle strade, consigliamo una scarpa della Base che ha uno specifico brevetto chiamato H2 stop. Questo brevetto garantisce un’assoluta impermeabilità grazie alla membrana termosaldata alla tomaia progettata in modo specifico per la protezione dei piedi in caso di acqua. Ha un’altissima permeabilità al vapore acqueo, è certificata, e il suo segreto è l’ampio volume di aria asciutta creato tra piede e barriera impermeabile che riduce fortemente il rischio di condensa da eccessiva sudorazione e mantiene costante la temperatura dell’epidermide. Questo mantiene il piede sempre asciutto, in quanto l’acqua non può penetrare e ristagnare tra tomaia e fodera.
Ci sono dei casi in cui abbiamo fornito scarpe antinfortunistiche diverse per estate e inverno?
Dalla nostra esperienza possiamo suggerire che non è sempre possibile utilizzare una scarpa “estiva” o “invernale” in questo settore, perchè la priorità per il lavoratore è la massima protezione e quindi a seconda del suo ruolo o mansione deve adottare la scarpa che soddisfi tutti i requisiti di sicurezza. Per cui ad esempio abbiamo avuto richieste da operatori che lavorano per alcuni periodi in celle frigorifere nel periodo estivo, di una scarpa più leggera e fresca, tipo sandalo antifortunistico, quindi in S1 P ma abbiamo dovuto indirizzarli verso una scarpa impermeabile e chiusa, S3, più “invernale” consona alla loro mansione.
D’altra parte ci sono alcune mansioni, come gli idraulici, che possono utilizzare, se il DVR aziendale lo consente, scarpe con aperture laterali come i sandali, perchè non ci sono rischi di penetrazioni da parte di elementi esterni.
Che scarpe suggeriamo per i cantieri edilizi?
Per chi lavora nei cantieri edili è necessaria una scarpa in S3 con una suola HRO (+ 300 gradi) resistenza al contatto dal calore ma anche CI (-17 gradi) ovvero resistente al freddo e ad ambienti ostili.
Che scarpe consigliamo a un elettricista?
Una scarpa con protezione certificata ESD, protezione dei dispositivi elettronici dalle scariche elettrostatiche. La normativa di riferimento è la EN61340 che determina la resistenza elettrica delle calzature usate nel controllo del potenziale elettrostatico delle persone.
Per fare altri casi concreti, un cliente ci ha richiesto una scarpa per un operatore che lavorava all’interno di una cabina elettrica. La scarpa però non poteva essere in ESD ma doveva essere dieletrica, ovvero completamente isolante e senza parti elettriche per evitare il rischio di folgorazione.
Le scarpe antinfortunisticahe dielettriche sono costruite al 100% senza metalli e la suola è in gomma, per rendere isolante la calzatura e proteggere l’operatore.
Che scarpe antinfortunistiche possiamo consigliare per chi ha problemi alle ginocchia?
Il modello della Base linea Captive con tecnologia I-daptive, un sistema intelligente e attivo ad assetto variabile che si adatta alle diverse condizioni del suolo e di utilizzo. Un unico sistema per molteplici benefici: ammortizzazione dei movimenti, dissipazione dell’energia, stabilizzazione del piede. Stabilizza la camminata per correggere problemi posturali e riporta il piede in asse diminuendo il rischio di traumi e slogature. Il sistema riesce a neutralizzare le imperfezioni della pavimentazione favorendo la stabilità. Ognuno di noi poggia il piede in maniera diversa per questo spesso vediamo le nostre scarpe consumate all’interno o all’esterno, I-daptive mette in equilibrio il piede garantendo una postura corretta su tute le superfici. I clienti a cui vendiamo maggiormente questo prodotto sono soprattutto magazzinieri, e chi trascorre molte ore in piedi.
Chi sta in cucina e sta tante ore in piedi deve usare le scarpe antinfortunistiche?
Per il settore Horeca si consigliano scarpe resistenti ai liquidi organici per i residui sui pavimenti, tomaie traspiranti utili a contrastare il calore, idrorepellenti con fodera antibatterica e antimicotica. Per un nostro cliente del settore panificazione forniamo un modello in S2, tomaia drorepellente ma priva di lamina antiperforazione e SRC con caratteristica di suola antiscivolamento su qualsiasi tipologia di pavimentazione.
In tutte le confezioni c’è la scheda tecnica?
Ogni scarpa ha la sua scheda tecnica che ne garantisce la certificazione e la matrice di produzione che comunque è riportata sia all’interno della scatola che sulla scatola stessa.
A che tipo di lavoratori abbiamo consigliato la suola antiperforamento?
Chi lavora nei cantieri edili o stradali o comunque tutte le mansioni il cui DVR lo prevede in maniera specifica calcolato sulla base del rischio, è obbligatorio avere una scarpa con suola antiperforazione.
Che scarpe antinfortunistiche consigliamo a chi suda molto il piede?
Scarpe il cui interno è caratterizzato da una suola tecnica altamente traspirante e antibatterica che impedisce la proliferazione dei microorganismi responsabile dei cattivi odori e delle micosi. Con questa fodera il piede è in buona salute e sempre asciutto. Oltre alla fodera traspirante antibatterica suggeriamo una soletta con un sistema di canalizzazione ad aria per ottenere il riciclo della stessa all’interno della scarpa.